Il pepe è la spezia che si ricava dall’essiccamento dei frutti delle piante della specie Piper, originarie dell’India, ad oggi più di 700 varietà diffuse in tutti i paesi tropicali.
A seconda dello stadio di maturazione del frutto o dei trattamenti che esso subisce se ne ottengono tre varietà principali: nero, verde e bianco. La piccantezza, caratteristica peculiare del pepe decresce da quello nero, il più piccante, al bianco, passando per il verde.
Il pepe nero è ottenuto per essiccamento del frutto a maturazione completa, il verde invece se il frutto è a metà maturazione; il bianco si ottiene per decorticazione di quello nero. Esiste un’ulteriore varietà, il pepe grigio, ma è una miscela di polvere di pepe nero e bianco.
Il caratteristico sapore piccante e aromatico del pepe, si accompagna a note pungenti e legnose; molto bene si adatta a salse e zuppe ma anche a verdure sia cotte che crude. Un piccolo consiglio: prenderlo sempre in grani, da tritare al momento, non in polvere, poiché in questo modo mantiene intatte tutte le sue proprietà e le sue caratteristiche organolettiche.
Il valore nutritivo del pepe è rappresentato dal suo alto contenuto in micronutrienti: è infatti ricco di vitamine del gruppo B e vitamina C e di minerali quali calcio, ferro, magnesio, fosforo e potassio. La piperina è il componente che gli conferisce il caratteristico sapore piccante ma anche la maggior parte delle sue proprietà (escludendo quella di fonte di vitamine e minerali).
Il pepe, grazie alla piperina, stimola i processi digestivi e aumenta il senso di sazietà- per questo gli vengono spesso attribuite proprietà dimagranti. Inoltre è antisettico e sembra possedere attività diuretica. Una particolarità della piperina è quella di aumentare l’assorbimento di nutrienti ma anche di farmaci, agendo come un “attivatore”: è infatti ben nota l’associazione tra questa sostanza e la curcuma, proprio con la funzione di aumentare la biodisponibilità dei principi attivi della curcuma.
Le controindicazioni in generale si riferiscono soprattutto a quantità notevoli di pepe, se rimaniamo su dosi da spezia non ce ne sono o perlomeno, molto difficile che portino a effetti collaterali.
Meglio non assumere grandi quantità di pepe o piperina se si hanno infiammazioni a qualsiasi livello del tratto gastrointestinale (ulcere, gastriti e tante altre) e se si assumono contemporaneamente farmaci in terapia cronica, dei quali la piperina, più che il pepe, può modificare la biodisponibilità e l’assorbimento.