È opinione comune che la vitamina C serva solo, o meglio soprattutto, in inverno, per aiutare il nostro sistema immunitario: questa idea è ulteriormente rafforzata da molte aziende farmaceutiche che aggiungono, nei loro prodotti antinfluenzali, proprio questa vitamina, andando dunque a consolidare il suo ruolo proprio nei malanni di stagione tipici dell’autunno-inverno.
Le cose stanno davvero così?
Partiamo da un punto fondamentale: la vitamina C aiuta davvero il nostro sistema immunitario, sia per la sua natura di antiossidante sia attraverso un’azione mirata sugli agenti responsabili della cosiddetta immunità innata, protagonisti delle reazioni di difesa primaria e aspecifica dell’organismo, in particolare i monociti. In tal senso dunque la sua fama di vitamina dell’inverno, insieme alla vitamina D3, è del tutto meritata.
Ma la vitamina C è molto più di questo. Andiamo a vedere.
L’acido ascorbico, nome tecnico di questa vitamina, è un potente antiossidante, il che significa che contrasta l’azione dei radicali liberi e dello stress ossidativo, preservando la vitalità cellulare. Questo fattore è importantissimo, in particolare nei fumatori, in chi conduce una vita particolarmente stressante e in chi comincia ad avere alle spalle molti compleanni.
La vitamina C inoltre stimola la naturale sintesi di collagene, principale proteina costituente della pelle che le conferisce tono ed elasticità; per questa proprietà, combinata con quella antiossidante, rinforza i capillari ed ha un’azione vasoprotettrice. Va da sé che questi benefici non sono utili solo in inverno ma anche e, per certi versi soprattutto, se si pensa al caldo, negli altri periodi dell’anno.
Un’altra funzione molto importante della vitamina C è quella di promuovere l’assorbimento di ferro poiché lo converte in vivo nella forma che viene meglio assorbita dall’organismo.
Dove si trova la vitamina C e come essere sicuri di prenderne a sufficienza?
L’acido ascorbico si trova in molta frutta e verdura, come arance, kiwi, mandarini, limoni, fragole e frutti rossi, ciliegie ma anche in broccoli, cavoletti di Bruxelles, lattuga, pomodori e peperoni. Non essendo stabile al calore, questi alimenti devono essere consumati crudi e possibilmente freschi.
Essendo idrosolubile, non c’è pericolo di accumulo nell’organismo per questa vitamina ma è meglio distribuire gli alimenti che la contengono durante tutto l’arco della giornata poiché la quota non utilizzata viene rapidamente escreta nelle urine.
Per lo stesso motivo è perfettamente inutile prendere integratori con alte dosi di vitamina C se non è formulata per essere a rilascio modificato/prolungato, e quindi predisposta per essere assunta gradualmente nelle 24 ore.